contattaci
torna alla home page
  Voci della poesia
 
Federico Berlincioni
   
Il giornale

Stamani ho letto il giornale nel parco
seduto ad una panchina di verde,
con gli occhi appoggiati sul cielo, il varco
che anche gli sguardi più fondi in sé perde.
 
Pensando contento e a cosa non so
ma nel silenzio fa scorrere il tempo,
accavallo una gamba, poi l'altra e sto
fermo, davanti al foglio ch'ho in grembo.
 
Non ho cosa che non mi faccia male
nell'erba, la strada, mentre soccombo
alle più dure notizie del giorno.
 
Corrono i piccoli, becca un colombo
e io sto seduto che leggo il giornale
lì, mentre il mondo mi gira d'intorno.


De profundis II

Sapete quanto figge e dentro scava
la pena che stretto nel corpo ascolto,
quella che prima sempre mi stava
segreta da molto e cheta sul volto,

quanto m'ha fatto male e danno
la stessa che sta nell'ombre accese,
così come dopo la pioggia stanno
ferme le gocce sui rami sospese.

Dal profondo silenzi rivela
guardare morire immortale
il sole tra i colli alla sera,

che china dietro un crinale
come fa buio una candela
che dalla fiamma lacrima cera.


Non m'è più grata cosa

Non m'è più grata cosa
del sole che scompare
da dietro i tetti lenti,
 
della pioggia che cade
nei miei giorni dolenti
di gocce tarde e rare.
 
Del correre del mare
fino a morire a riva
d'onde in mille pieghe,
 
dell'esistenza schiva
ch' ho tra dolori e beghe
non so più grata cosa.
 
Di questo gran rumore
che assilla il mio avvenire
come fa il vento ai rami,
 
dacché mi fa capire
quanto il silenzio ami
non ho cosa più grata.
 
Della madre accurata
che para una bambina
in braccia nude e rosa
 
dalla pioggia fina,
no, non più dolce cosa
è al mio mesto cuore.

 
 
Non m'è più grata cosa
d'un bacio nella notte
cui corrono le stelle
 
cadendo forse rotte
in fondo al cielo delle

 

(da Dentro me avanza , Ibiskos 2004)

Federico Berlincioni è nato a Firenze nel 1987. La sua opera prima Il rumore del silenzio , pubblicata a tredici anni, è oggi alla sua terza edizione. Ha poi pubblicato Dentro me avanza (2004). Gli sono state dedicate recensioni e interviste da stampa, su vari quotidiani nazionali, televisione (Tg3 e Tg2) e radio ("Con parole mie" di Rai Radio 1). Ha ricevuto numerosi premi letterari e nel 2003 gli è stato assegnato insieme a Dominique Lapierre e Piero Angela il Premio Boccaccio.