convento dei Servi di Maria a Siena, 2004
Rincaso tardi –
e nella stanza è come se entrassi
in una serra.
O in un essiccatoio.
Manca il respiro, la conversazione.
C’è l’odore che precede un’apparizione.
O l’internato. Come di un fiore.
Dorato melograno,
mezzo cubito spaccato in due,
mia madre è risorta e alla finestra
mi saluta come se mi imbarcassi.
Quel saluto io porto dentro.
In questo reclusorio,
dove le assenze affinano.
Dove si può rimpiangere
l’infanzia – e la vecchiezza.
L’idea di vetta, la distanza.
Lo libero di bei significati.
Da giorni mi dedico all’attesa,
all’incontro con il mio carnefice.
Io so che il dolore non è che attenzione.
Ridondanza.
57 gradini sopra la croce pala di Duccio,
non ci si aspetta un dormitorio maschile,
ma il cielo stellato. E in questo cielo mancato
mi figuro all’atteso, all’artefice delle
mie carni.
Quattro euro per la cena e 14 per la lettura.
La libraia in via della sapienza mi truffa.
I libri si scollano, appartenevano. Recano
dediche, dispacci che dovevano durare.
Strappo via le pagine, le brucio.
Imprimo un sigillo.
I miei libri sono il mio bestiame.
Li marchio, faccio la conta.
Come tori sacrali li conduco al pascolo.
I miei occhi vigilano la mandria,
le mie dita annotano su di essa.
Il metodo del nerbo è visitazione,
verbo che può essere origliato. Riposto.
Rileggo sul moleskine:
nacqui di venerdì,
di cinque chili e mezzo.
La mia possanza piacque all’ispirazione
quando rovesciai gli occhi sul tacere.
Chiesi permesso, mi stancai nella natura.
Il vento degli altipiani negli orecchi,
il volto deposto sulle gravi stelle.
Inattingibile nudìo dell’essenza,
mi sottrassi in un baccello.
Improprio come i mondi celesti.
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I libri sono bestie senza museruola,
sono mausolei appropriati. Mi appartengono.
Nell’attesa.
Così la stanza in fiamme
diventa un paesaggio smisurato.
Una nuvola di uccelli nel filamento
delle loro ascese.
O la piega di un bocciolo,
all’opposto del suo appassire.
E una lamina d’oro.
L’occhio di una sentinella sulla nuca.
.......
Dei dormienti
o fiore i tuoi fiori su i miei occhi
riposa.
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