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"LA CAVALLERIA ROSTICCIANA"
Carlo Campinoti

E’ l’ora di finirla con questi soprusi, abusi e stufati! Non ne possiamo più.
E’ giunto il momento di dire basta! Ne abbiamo sin sopra le cotiche delle loro prepotenze. Troppo sangue è versati in quei dannatissimi salami.
Ribelliamoci! Ci hanno schiaffato in tutte le salse e in tutte le salsicce!
Ma vi rendete conto di quel che ci fanno da secoli? Anche nella civilissima Toscana per esempio: ci allevano in recinti immensi, ci selezionano l’un dall’altro, ci marchiano. Non facciamo in tempo a conoscerci tra noi, che subito ci separano mandandoci in qua e là.
Quei coltivatori diretti, che non sono altro che contadini zotici sotto falso nome, ti danno da mangiare le peggio cibarie del creato (del resto, le hanno create loro…), mescolando tutti gli avanzi in una brodaglia che puzza più di noi! Prima mangiano, si ingozzano, si strozzano di manicaretti e prima di scoppiare come meriterebbero, danno quel che avanza a noi altri… Quella brodaglia schifosa che dilaterebbe una sequoia! E così ingrassiamo, ingrassiamo, diventiamo proverbialmente corpulenti, tarchiati e… zacchete! Quando siamo obesi a tal punto che non possiamo più difenderci, ci fanno fuori spietatamente. Ma dico io, quei disgraziati… Ci scannano come serial Killer dopo avergli fatto gratuitamente da spazzini per tutta la vita. Che ingrati!
Adesso poi, c’è la “mucca pazza” e allora mai più vacche. Il pollo e le galline c’hanno la creatina (anche se per me un po’ creatine lo sono sempre state), e così niente pollame. Gli animali da cortile sono gonfiati con gli ormoni, e allora niente. Poi magari si rifanno il seno… Ma lasciamo perdere… Poi i cibi transonici fanno male. Noi, invece, facciamo bene: siamo sani, corpulenti, genuini, belli grassi. Fregatura! E via alla fila per le mattanze a grugnire come disgraziati! Diamoci un taglio fratelli!
In più ci chiamano porci, suini, maiali. Ce l’hanno con noi nell’anima. Nelle imprecazioni ci schiaffano sempre nel mezzo, come se fosse colpa nostra… «Porca miseria sono caduto!», «Porca malora, che mal di pancia ci ho stamani!», «Porca puttana ho fatto tardi!». Che cosa c’entriamo noi altri? E’ colpa mia se te ne stai a tergiversare che sembri un Bradipo Tridattilo…
La cosa bella è che noi, spesse volte, ci sentiamo persino in colpa. «Porca zozza, che fame che ho!». Mi verrebbe da grugnire: «Poverino, come ti capisco. Posso offrirti un prosciutto o una spalla?». Ed ancora: «Porca malora, il mio bambino si è sporcato!». «Ollapeppa! E’ colpa mia che gli ho dato il cattivo esempio, io, che da adulto mi sporco sempre…».
E questi sono solo alcuni esempi. Basti pensare che per farci un complimento la gente deve bestemmiare! Allora, a quel punto, se permettete, ci sentiamo lusingati!
Anche gli abbinamenti sessuali ci sembrano un tantino eccessivi nei nostri confronti: «Sei andato a letto con la mia amica?!? Ma sei un porco!». Adesso sta’ a vedere che solo noi porci facciamo all’amore… Che le altre bestie non scopano, per caso? «Cosa guardi quella ragazza, porco?!?». Che c’entriamo noi: chi si è girato a guardare quella biondina con la minigonna e stivaletti marroni che è passata da poco ondeggiando?
Ma facciamola finita! Non vi basta di avercene fatte di crude, di cotte e di granbiscotte! Mangiatevi il Loto, fate festa, o almeno finitela di disprezzarci una buona volta. Per farci qualcosa di dolce, dobbiamo andare in Emilia, almeno ci trasformate nel crudo di Parma!
Basta con l’ingratitudine! Basta con le gratelle! Amici suini, marciate tutti con me! La facciano finita con il metterci in ridicolo.
Anche nelle tavolate con le porchette, per fare un altro esempio. Persino le mele in bocca ci mettano! Lo fanno solo con noi. Si è mai visto un coniglio con in bocca un’albicocca, un tordo con il ribes nel becco, o una vacca con un melone tra i denti?
Insomma, facciamola stesa e basta!
Muoviamoci fratelli maiali, grugniamo la nostra una volta per tutte. Avanti al mio passo! Corriamo questo buRischio!
Marsch… uno-due, uno-due, uno-due… anzi, due-quattro, due-quattro (mai dimenticare che abbiamo quattro zampe). Avanti con quei prosc… con quelle zampette! Avanzate, avanzate…
Ma che fate?!? Fermi, fermi! Cambiate strada!
Macchè, l’istinto ci sta portando direttamente alla mattanza di Montespertoli! E’ proprio quello il nostro destino. Adesso provo a fermare il plotone, ma mi sa che siamo belli e incanalati, non abbiamo più un posto dove andare. Poveri noi! Siamo proprio carne da macello!
E, se tuttu va bene….
siamo Rovagnati!


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