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"CERCANDO ANNINA"
   
Simonetta Filippi
   


Stanotte sul Voltone
la luna abbaglia e morde,
sotto questo lampione
intono le mie corde…
e mentre lenta gusto
un cono di gelato
mi tornano quei versi
di chi non è mai andato
( Anima mia leggera
va a Livorno, ti prego…)
a ricercar l’Annina,
più giovane e più fina.
E quasi la rivedo
che scende per le scale
e mentre passa avverto
un forte odor di mare…

Ma… difficile pensarla
quest’oggi, la sua Annina,
il tempo scorre e cambia,
più niente è come prima.
Però, forse ci provo…
mi guardo bene intorno
e,…magari la ritrovo
per strada, qui a Livorno.

Stamani l’aria è fresca,
pulita e spensierata,
ho aperto la finestra
aria di porto è entrata.
Inforco la mia bici
e vado, senza fretta…
per essere felici
basta una bicicletta.
…E arrivo, lentamente,
proprio vicino al mare,
…e avverto, dolcemente,
quel “vento popolare”,
finchè le vedo.
Le donne, a Livorno,
camminano svelte,
si fermano a un tratto,
le braccia conserte,
e scrutano il mare,
là in fondo, più azzurro…
(come anche l’Annina)
un sospiro, un sussurro…
si voltano in fretta
e ripartono ancora,
più stretta la mano,
al bimbo, che ignora…

Ma guarda chi arriva,
correndo, là in fondo…
Stefania e la Diva
…che sudano un mondo!
-O Diva, son morta!-
-Dai, forza, ci siamo!-
-S’arriva a quel barre?-
-Si, si, ci fermiamo._
Ridendo le guardo…
Che donne mia Annina!
-Teniamoci in forma-
mi dice la prima,
-Fa’ du’ cappuccini-
-Per me un maritozzo-
-Ma Simo…vergogna…-
-Se parli ti strozzo…-
arranca Stefania
con gli occhi di fori,
-Bisogna soffrire,
o saranno dolori!-
Poi scherza e si ride
guardando un ometto…
-Ma…mmmi fai un cappuccino…
e pure un cornetto!-

Si ride, noi “bimbe”
di età indefinita,
difficile, spesso,
affrontare la vita…
e ci si racconta
sedute in un bar…

Monica vola,
pancia feconda, occhi lontani che hanno visto Cuba…
Paola parla,
riempe di parole un uomo vuoto, assente e sposato…
Gabri chiede
facciate pulite, non sopporta i panni stesi al sole…
Giovanna ride,
protegge il suo scudo di pancia (dentro marito e figlia)…
e Simo ricerca
conferme, equilibrio e colori…

-Ma…zitte un po’ino…
oggi, un è Venerdì?-
-Si-
-Ma c’è il mercatino!-
e scappo di lì…

 



E’ qui che le trovo,
le donne a Livorno…
beate al mercato,
si scrutano intorno…
e cercano, cercano,
in mezzo a quei banchi…
-O bimba, mi guardi un po’ino…
ti sembra ‘he stia bene?-
-Ma lei è un figurino!-
-Si, ma costa una cifra,
così un mi ‘onviene.-

Le donne, a Livorno,
hanno occhi di porto,
barattano e vendono,
ma tagliano corto.

E tutto ad un tratto
mi vien nostalgia
e vedo mia nonna,
da sola, lassù,
che parla e risponde
alla voce in tivù.


-Nonna, affacciati, so’ io,
son venuta a trovarti,
a farti compagnia!-
-Ma proprio oggi
che me ne vado via?-
-O dove vai?-
-E vado con la Gina,
qui al barre vicino,
mi faccio un tre sette,
mi bevo un poncino.
D’altronde, bellina,
che son diventata?
Il tu’comodino?-

Le donne, a Livorno,
hanno voci potenti,
non lasciano mai
parole fra i denti.

E allora riprendo
a cercare l’Annina,
e vado nei posti
di lei, signorina…
Ma Corso Amedeo
è tutto un negozio,
nessuno, oramai,
sull’uscio, sta in ozio…
ed auto, auto,
fino al “suo Sant’Andrea”.
Mi fermo e lo guardo,
pungente è l’idea
di lei “capinera”
che ride e che spera…
E poi in via Palestro,
in mezzo ai motori,
e fuggo lontano da via Solferino,
di nuovo al Voltone
e poi sul Pontino.


Ma…
dei Macchiaioli è l’ora
e magica risplende
“Livorno popolare”,
mi prende un nodo in gola
mentre continuo a andare
nella vecchia Venezia,
e sento odor di mare…
e qui, sui Fossi, infine,
“suonano le risate
di tre ragazze…”

Alice, Sara e Nada
“profumano la strada”
-Ciao, mamma, cosa giri?-
-Faccio due passi…
e questa,
è la tua nuova amica?-
“E’ una personcina schietta
e un poco fiera…”
-Ma, dimmi,
da dove arriva?-
-Lei viene dalla Cina-
“un poco magra, ma
dolce e viva…
-Però, ha un nome impossibile!-
“è giovane e fina…”
-Sai cosa? Ho trovato:
chiamiamola Annina.-


3 Febbraio 2002


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